Cittadini digitali, cosa sapere e cosa aspettarsi dalla pubblica amministrazione
Dopo un breve saluto dell'Assessore Felice Di Lernia, l'Avvocato Bellisario ha esordito richiamando l'attenzione sul fatto che le infrastrutture tecnologiche per i servizi sono di fondamentale importanza per lo sviluppo dei rapporti tra i cittadini e le istituzioni. Purtroppo l’Italia è in ritardo nella realizzazione dell'agenda digitale per problemi di “governance” e per criticità dovute alla scarsa compatibilità tra sistemi. Il tutto, poi, è complicato dalla scarsa attenzione della politica al problema. I cittadini moderni dovrebbero essere “cittadini digitali”, ma trattasi di qualcosa di cui, in genere, non ci si rende ben conto.
In realtà, il digitale dovrebbe rappresentare una facilitazione al servizio dei cittadini, perché l’intelligenza artificiale fornisce servizi più efficaci e rapidi. Le amministrazioni devono essere sostenute nel loro sforzo di passare al digitale: ecco perché questa iniziativa del Rotary per diffondere il concetto della digitalizzazione è encomiabile, andando appunto in tale direzione. Pochi sanno che, in Italia, ci sono leggi che specificano i diritti dell’utente nei confronti della pubblica amministrazione. E qui va detto che, in termini di digitalizzazione, siamo i secondi al mondo, trovandosi al primo posto la Corea del Sud. La nostra predisposizione al digitale risale addirittura al 1950, quando un lungimirante Avvocato, Renato Borruso, diede vita al CED presso la Corte di Cassazione. Perché servirsi del digitale? Tanto per fare un esempio importante, se la fattura digitale viene pagata entro poche ore, le banche si trovano automaticamente a finanziare lo sviluppo, mentre, nel caso di ritardi, finanziano il debito. Inoltre, il digitale può utilmente intervenire nella trasmissione di documenti o d’informazioni, di comunicazioni e di servizi. Bisogna anche sapere che nel 2021 dovrebbe essere pronta un App (vedere IoItalia . it che consente al cittadino contatti a 360° con tutta l'amministrazione e a maggior ragione, ciò dovrebbe rendere importante la diffusione delle informazioni sui diritti digitali. Inoltre, esiste un Difensore civico digitale nazionale, al quale rivolgersi per ogni esigenza. Sollecitato dalle domande dei presenti, l'Avv. Bellisario ha poi precisato alcuni concetti. Innanzitutto, la diffusione del digitale nella pubblica amministrazione è ancora, come si dice, “a macchia di leopardo”, cioè non è affatto uniforme e si dovrà lavorare per metter riparo al problema. Altro quesito: come conciliare l'attività digitale con la privacy? In realtà, bisogna dire che, trattandosi di una comunicazione a due vie, la privacy è abbastanza salvaguardata, ma è sempre importante cercare di evitare di mettere troppe informazioni personali in rete. Per altro, onde contribuire alla diffusione di questa cultura digitale, dovrebbe partire presto una trasmissione RAI per la alfabetizzazione digitale, sul genere della storica trasmissione “Non è mai troppo tardi”. Un'altra domanda ha riguardato le difficoltà di contatto con l'amministrazione, che, a volte, non danno risposta. In tal caso, a detta dell'Avvocato Bellisario, si deve sempre ricorrere al difensore civico, anche se bisogna ammettere che il cambiamento spaventa sempre un po’. quindi la cultura digitale stenta a essere recepita dagli enti pubblici. A ciò si potrà porre rimedio con l'introduzione di nuove risorse. Tornando al problema della privacy, si può anche dire che il fatto di ricorrere al cartaceo può essere un “escamotage” per salvaguardarla, però va anche sottolineato che nel mondo digitale esiste la crittografia in difesa, appunto, della privacy.
In conclusione di serata, l'Assistente del Governatore, Sabino Montenero, dopo aver portato i saluti del Governatore, si è dichiarato molto soddisfatto di questa conferenza divulgativa, in quanto, per far crescere il territorio. la strada migliore è sempre la diffusione della cultura, compito questo che rientra a pieno titolo negli obiettivi sociali del Rotary.
Achille Cusani 21 novembre 2018