Serata Rotary del 17 gennaio2020. Relazione dell’Ing. Intini
Con la connessione e con la maggiore distribuzione di dati, gli uomini potranno trarre maggiori informazioni, maggiore conoscenza e quindi effettuare scelte ponderate. Così l’informazione trasforma la nostra società e nella storia abbiamo numerosi esempi di come si possa passare da informazione a conoscenza. Analogamente, passando ai “big data” si può seguire molto meglio l'andamento delle situazioni, perché è come passare da una fotografia ad un film, ottenendo così una riproduzione della realtà di grande perfezione. Possiamo ora chiederci: come si pone l'uomo davanti al cambiamento? Qui ci soccorre la nota piramide di Maslow, che mostra come, sulla base della fisiologia, l'uomo aspiri dapprima alla sicurezza, per poi sviluppare un senso di appartenenza, di autostima e infine di autorealizzazione. Concetti che, peraltro aveva già espresso Gianbattista Vico nel 1700 “Gli Uomini prima sentono il necessario, dipoi badano all‘utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano a istrapazzar le sostanze.“ . In prospettiva, però, dobbiamo renderci conto che ci troviamo ad affrontare una nuova biologia, quella dei robot , per i quali dobbiamo affrontare un nuovo tipo di etica che deve includere la tecnologia. Non per nulla, il noto scrittore Isaac Asimov ha creato le tre leggi della robotica. Ma, prima di lui, già era stato delineato un approccio che pone molti interrogativi: il famoso dilemma del carrello di Philippa Ruth Foot. Tale dilemma può essere sintetizzato come la scelta imposta al manovratore di uno scambio su rotaie, sulle quali arriva un carrello privo di controllo. La scelta sta nel deviare il carrello su un binario in cui si può verificare la morte di una persona, in confronto alla mancata deviazione che comporterebbe la morte di cinque persone. “ Mutatis mutandis”, questo è lo stesso dilemma che si pone nelle automobili a guida automatica e venire fuori da questi dilemmi con una scelta etica plausibile, non è per nulla semplice. Ma vi è di più: ci si comincia a porre il problema dei diritti e dei doveri dei robot, in sostanza prendendo in considerazione una personalità elettronica accanto a quella fisica e giuridica. Ad ogni modo, in estrema sintesi, si può dire che non bisogna mai perdere di vista il fatto che è l'uomo che deve essere al centro di tutto e che il parametro da adottare è quello di fornire opportunità di una vita migliore. Qui ci soccorre la similitudine tra l'uovo fritto e una omelette: un tempo, si potevano tenere separate le varie fasi della vita come appunto con un uovo fritto, mentre invece, oggi, devono essere miscelate come in una omelette, con l'aiuto della tecnologia. Non va certo trascurato l'aspetto dei potenziali rischi che la tecnologia comporta, specialmente per quanto riguarda la cyber security e l'eventualità che l'uomo sia inglobato in un in una realtà distopica che lo schiavizza. Resta però sempre la via d'uscita della creatività, che può prendere come base la considerazione di Henry Ford: “ C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. Fin qui l’applaudita ed apprezzata relazione dell’Ing. Intini, che ha portato, come si diceva all’inizio, un approccio inusuale alla nostra riunione, fornendoci spunti di riflessione anche sui futuri scenari con i quali ci confronteremo nelle nostre attività di servizio rotariano.
Achille Cusani 20 gennaio 2020