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Vivere il Rotary vuol dire anche muoversi nel segno della tradizione e in tal senso non c'è momento più alto del passaggio delle consegne da un Presidente all'altro: un momento nel quale si sostanzia l’etica del nostro sodalizio, espressa nel servizio e nell'amicizia. Infatti, un Socio, designato dagli altri, a turno prende in mano la gestione del Club, pur restando sempre e comunque un “primus inter pares”, che non ordina ma coordina. In esemplare adesione al suo ruolo Pasquale Vilella, ha realizzato le sue idee, alcune delle quali molto innovative e importanti, pur senza prevaricare mai la volontà espressa dal suo Consiglio Direttivo, anzi assumendo su di sé la gestione delle decisioni condivise. Come sempre, l'atmosfera del passaggio del martelletto è stata contemporaneamente un po' nostalgica, ma anche gioiosa, perché se un anno del Club si chiude, uno se ne apre all'istante. La serata si è svolta in una location particolare, nel mezzo delle Murge, da cui si godeva un panorama di serena bellezza e ha seguito il solco della tradizione di queste cerimonie, pur con qualche deviazione allegra e simpatica dal protocollo. Ad esempio, dopo i saluti di rito, elencati con puntuale attenzione dal nostro Segretario Mario Fucci, c'è stato l'intervento estemporaneo del PDG Sergio Sernia, che, nel suo ruolo di Socio Onorario del Club, ha voluto portare un suo saluto particolare a tutti noi. Pasquale poi ha voluto ricordare il suo motto “Amici nel servire” per ringraziare tutti i Soci e in particolare il rotariano dell'anno Giacomo Vania, nostro grande Prefetto Onorario, la sua Vice-Presidente Carl D’Urso e l'amico Donato Rossi che lo hanno sempre appoggiato e supportato. Si è poi svolto un momento di particolare letizia per il Club, con la cooptazione di tre nuovi Soci: l’Avvocato Antonio Lattanzio, presentato da Ugo Operamolla, l’Ing. Paolo Paolillo, presentato da Giacomo Vania e l'imprenditore Vincenzo Terrone, presentato da Mario Fucci. I tre hanno letto la dichiarazione d’impegno come nuovi Soci e hanno ricevuto la spilletta che li identifica come appartenenti al nostro sodalizio, mentre le loro consorti hanno ricevuto l'immancabile omaggio floreale. Dopo questo momento particolarmente lieto, Pasquale ha mostrato un PowerPoint con il riassunto delle attività svolte dal Club nel suo anno rotariano e sotto la sua guida. Molti sarebbero gli eventi da citare, ma permettetemi, come ultimo atto della mia attività di cronista del Club, di sceglierne uno: l'innovazione da lui apportata alla nostra Festa della scuola, basata sull'idea semplice, ma geniale, di non premiare i giovani con denaro, ma con un service, servizio che è stato svolto con estrema competenza dal nostro Socio Salvatore Nardò e consistente in una sua prestazione professionale come formatore alla leadership: qualcosa che non solo è stato estremamente apprezzato dai giovani, cui il service è stato dedicato, ma ha dato anche vita alla presenza di ben sei “nostri” giovani al RYLA e due al Rotary for Europe, un successo senza precedenti per il nostro Club.
Al termine del riassunto del suo anno sociale, Pasquale ha rinnovato i ringraziamenti ai Soci e ha voluto citare l'ultimo atto del suo anno, che stato reso ancora più importante dalla presenza a Trani del rappresentante del Presidente Internazionale, PDG Rajkumar Rajgaria, quando, il nostro Club ha inserito la ruota del Rotary nell’aiuola da noi sponsorizzata. Si è così giunti all'effettivo passaggio delle consegne da Pasquale a Pietro, che, contenendo una visibile emozione, ha delineato nel suo discorso di investitura le linee guida del suo anno rotariano: rifacendosi, infatti, al motto della Presidente Internazionale, Jennifer Jones, lui ha voluto immaginare il suo motto come “la forza dell'aiuto”, forza dell'aiuto che costituirà la fondamentale linea guida del suo anno di servizio, pur senza nascondersi quanto sia impegnativo il compito che lo attende, soprattutto sotto il profilo della gestione finanziaria dei Club, dati i tempi agitati che corrono. Egli ha voluto anche salutare con simpatia il futuro Governatore Lino Pignataro, che era presente e che già aveva avuto occasione di suggerirgli un'impostazione di continuità nella gestione del Club, con la metafora della guida di un autobus: con l'alternarsi di sempre diversi guidatori su “un autobus” che resta costante e sempre uguale a se stesso. In sostanza, il concetto che il Rotary resta sempre lo stesso, pur cambiando Presidenti e Governatori. Pietro ha poi presentato ufficialmente la sua squadra, con il Consiglio Direttivo, i Presidenti di commissione e i vari incaricati delle attività. Simpaticissima la chiusura della cerimonia, con Mario che, nel suo ruolo di Segretario, ha donato a Pasquale una riproduzione della campana, com'è tradizione nel nostro Club per tutti i 67 Presidenti che si sono alternati alla sua guida: simbolo della continuità, pur nell’alternarsi delle persone, la campana donata al Presidente uscente riassume il permanere e la costanza della vita del nostro Club, alla luce degli ideali rotariani.
Achille Cusani , 1 Luglio 2022
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